Terapia manuale
La terapia manuale, una delle arti curative più antiche, costituisce quella disciplina fisioterapica in cui i praticanti si applicano abilmente con le proprie mani, nella gestione sia diagnostica che terapeutica dei disturbi dolorosi di tipo neuro-muscolo-scheletrico di varie origini tipicamente posturali, motorie o traumatiche. Nel tempo, il campo della terapia manuale ha sviluppato e affinato i propri approcci e strategie attraverso tecniche di esame e di trattamento specifiche e talvolta uniche.
Tale tipologia terapeutica si integra ottimamente in contesti medici come l’Ortopedia, la Reumatologia, la Medicina Fisica, la Neurologia e la Medicina dello Sport.
La Terapia Manuale si applica sia nel contesto articolare con delle tecniche di Terapia Manuale “Meccanica”, sia nel contesto dei tessuti molli (muscoli, tendini, fasce e legamenti in primis) con tecniche di Terapia Manuale “Miofasciale”.
Attraverso una definizione della problematica il Terapista Manuale sceglie quali tipi di tecniche adottare tra quelle conosciute, per ottenere il miglioramento delle componenti articolari e il miglioramento della libertà al movimento dei tessuti molli, e di conseguenza, della sintomatologia dolorosa.
Vi sono due momenti all’interno di un percorso terapeutico:
01. La Visita e/o Valutazione Funzionale:
In questo primo appuntamento, quello più importante, si compone di quattro parti fondamentali:
- Uno scambio di informazioni sulla sintomatologia/problematica, il comportamento sintomatologico/le conseguenze che vanno ad alterare le funzionalità all’interno della propria vita quotidiana, lavorativa, psichica e sociale; le patologie presenti e passate, informazioni sulla salute generale e profilo lavorativo, una presa visione delle informazioni radiologiche se in possesso, nonché, cosa più importante, la condivisione dell’ obiettivo terapeutico; in questo momento viene formulata l’ipotesi diagnostica utile alla definizione del problema da trattare e di conseguenza il percorso (progetto) terapeutico
- L’esame fisico che si compone sull’osservazione posturale e del movimento sintomatico, la somministrazione di test clinici specifici per valutare specifiche patologie articolari se necessario e l’esame palpatorio per valutare la consistenza, qualità e dolorabilità dei tessuti molli o epidermici, nonché le cicatrici se presenti e non adeguatamente guarite. Nel contesto della chirurgia estetica l’esame fisico è di aiuto per valutare il grado di guarigione dei tessuti eseguendo semplici movimenti. L’esame fisico serve per confermare o escludere l’ipotesi diagnostica formulata nella parte precedente;
- La discussione e la condivisione col paziente delle conclusioni raggiunte all’esame fisico. Questa parte è importante per mettere a conoscenza al paziente la problematica da affrontare terapeuticamente presentata alla visita. Si chiariranno tutti i dubbi, opportunità di risoluzione ed eventuali preoccupazioni che si accompagnano alla patologia;
- Ultima parte del primo appuntamento è la formulazione e la proposta del progetto terapeutico, una previsione delle tempistiche del recupero e un quantitativo di appuntamenti necessario per la gestione del problema. A volta accettata del paziente la proposta terapeutica si decide assieme un elenco di appuntamenti che avranno una frequenza legata al disturbo e all’obiettivo da raggiungere.
02. L'appuntamento terapeutico
Una serie di trattamenti necessari per la risoluzione della problematica e si compone da una serie di tecniche effettuate manualmente o con altri strumenti terapeutici per raggiungere l’obiettivo terapeutico.
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